Arrediamo uno spazio aperto: la casa open space

Guido Musante Guido Musante
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Nell'ultimo mezzo secolo è profondamente mutato il concetto di abitare e la pratica architettonica e dell'interior design ha messo a ponto soluzioni disparate per corrispondere alle nuove esigenze dell'uomo moderno e contemporaneo. Fra le molte tendenze e sperimentazioni messe in campo un ruolo certamente rilevante va riservato all'idea di spazio aperto. Partito come nuovo concetto spaziale per i luoghi di lavoro, lo spazio aperto ha ben presto conquistato l'idea di abitare domestico, producendo profonde innovazioni nella strutturazione degli spazi e nei modi di vivere gli interni.

Dividere gli ambienti senza far ricorso a setti murari veri e propri è un'intrigante operazione progettuale, che può anche assumere i contorni della vera e propria scommessa. La fluidità di gesti, idee e abitudini è certamente una cifra della vita contemporanea, e allo spazio in cui viviamo è affidato il difficile compito di corrispondere alle nuove esigenze. Il primo passo che occorre compiere è sicuramente concettuale: occorre, in altri termini abbandonare l'idea statica di “stanza” rigidamente separata dalle altre, immaginando piuttosto degli ambienti dai confini labili e flessibili, che possono “scivolare” gli uni negli altri.

Lavorare sugli spazi secondo questo nuovo tipo di approccio implica certamente il ricorso a tutti gli elementi della percezione: non sono più i muri a definire, fisicamente, dove finisce un ambiente e dove inizia un altro ma è la nostra percezione che traccia simili confini, facendoci diventare parte integrante del discorso spaziale. Questa particolare condizione comporterà una rinnovata importanza del progetto e un'attenzione ai dettagli, alla collocazione e alle qualità estetiche di tutti gli elementi che comporranno lo spazio abitato.

1. ​Utilizzare i tappeti

Come sempre il primo passo da considerare nell'intervento su uno spazio interno deve essere anche il più semplice da realizzare. Quale soluzione migliore allora che definire lo spazio attraverso l'uso di morbidi tappeti? Il cambiamento concettuale in questo caso è duplice. Da un lato non si utilizzano elementi verticali, come i muri, ma orizzontali, lavorando sul concetto di”impronta” a terra.

Dall'altro, a differenza dei muri, i tappeti sono elementi mobili, che possono essere facilmente collocati nello spazio e che, all'occorrenza possono essere liberamente riposizionati, mutando cos' secondo le nostre esigenze e desideri la conformazione dell'ambiente abitato. Nell'immagine: un interno progettato dall'architetto brasiliano Regina Claudia P. Galletti.

2. ​I divani

Ecco un'idea parallela rispetto alla precedente: utilizzare i divani come elementi di partizione nello spazio. Naturalmente il discorso può valere anche per qualsiasi altro elemento d'arredo del soggiorno, ma il divano è quello maggiormente importante sul piano formale e volumetrico e in grado di stabilire così dei confini flessibili e dinamici all'interno dell'open space.

Rispetto ai tappeti questa soluzione si appoggia anche a dati fisici e non solo percettivi, il divano è un oggetto volumetrico che condiziona direttamente i flussi delle persone. Come un tappeto però, il divano può essere liberamente collocato nello spazio, permettendoci di riconfigurare più volte l'assetto dell'ambiente.

​3. I colori delle pareti

Ecco un'altra soluzione di tipo percettivo: agire sul colore delle pareti. Rispetto alle precedenti soluzioni questo tipo di impostazione agisce direttamente sulle superfici verticali e inoltre comporta una modifica diretta delle qualità architettoniche e non degli elementi d'arredo. Inoltre non è una modifica facilmente modificabile nel tempo e necessita quindi di un'attenta pianificazione.

L'uso del colore per definire una porzione di spazio può essere particolarmente indicato per distinguere la cucina dalla zona soggiorno in un open space, magari attraverso il ricorso a tinte lavabili di ultima generazione o a piastrelle dalle tinte vivaci.

4. Diversificare i pavimenti

La soluzione che corre in parallelo rispetto alla precedente riguarda la diversificazione dei materiali di pavimentazione. Si tratta di un'idea simile sul piano percettivo a quella messa in campo attraverso l'uso di tappeti, che comporta diversi vantaggi e svantaggi rispetto a quest'ultima.

Sicuramente intervenire sulle pavimentazioni è un'operazione più complessa e onerosa, che comporta l'apertura di un piccolo cantiere all'interno della casa. Le diverse pavimentazioni possono tuttavia restituire prestazioni calibrate non solo sul piano estetico ma anche dal punto di vista tecnologico e prestazionale.

5. Cucina a isola


La divisione della zona soggiorno da quella riservata alla cucina è sicuramente il tema centrale della casa open space. Oltre agli elementi menzionati fino ad adesso potremmo certamente fare ricorso anche alle carettaristiche degli arredi veri e propri della cucina.

Molto utile in questo senso può essere la tipologia a isola, che comporta la presenza di un elemento free-standing in grado di ospitare in genere un piano di lavoro supplementare, anche utilizzabile all'occorrenza come appoggio per la colazione o i pasti veloci. Si tratta di una soluzione particolarmente indicata nel caso di ambienti di dimensioni più generose.

6. Schermo pieghevole

Ecco un'altra soluzione “leggera”, come il tappeto, che però agisce sul piano verticale invece che su quello orizzontale. Si tratta del separé, uno schermo verticale pieghevole facilmente collocabile tra un ambiente e l'altro per dare vita a condizioni temporanee di intimità. La soluzione è molto comoda, facilmente posizionabile in diverse aree della casa all'occorrenza e, non ultimo, molto più economica rispetto ad altre alternative.

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